The Last Day
il nostro viaggio attraverso il campo (heheh, campo) di ricerca studiato nell'edificio U2 dell'università bicocca termina oggi. Il sito è ormai concluso e manca soltanto da fare quest'ultimo blog.
Questa mattina abbiamo mangiato l'ultimo Bounty rimastoci nella tana, e la giornata si è conclusa com'era iniziata la prima: nuvolosa. Dopo un malinconico trancio di bicocca (recita il proverbio, "la malinconia sa di pomodoro e mozzarella") siamo andati dal professor Oleari che ha voluto farci vedere un esperimento che aveva a che fare con la luminescenza: Ci ha guidati attraverso i meandri dei corridoi fino ad arrivare in una delle uniche stanze senza finestre dell'edificio. Spente le luci si è messo ad armeggiare con una polverina bianca e una chiave inglese. Tuttora non sappiamo cosa sia successo, ma l'esperimento è fallito causa "umidità dell'aria". Sarà stata umida a causa delle nostre lacrime.
In ultimo, ci siamo recati nell'ufficio del professor Tomasiello, l'altro esperto di stringhe oltre alla Penati. Sistematici nel suo ufficio che chiamarlo minimalista è un eufemismo, ci siamo buttati in una lunghissima conversazione. Indovinate su cosa? Sulle stringhe. La conversazione è stata lunga ma molto leggera, abbiamo parlato di come questa teoria si sta sviluppando, da cosa è nata, cosa potrà succedere... L'estro di Tomasiello ci ha pervasi, dunque gli facevamo anche domande specifiche riguardo a certi argomenti, e finivamo spesso per divagare. Ma è riuscito a farci comprendere con maggiore chiarezza il concetto delle "dimensioni arrotolate"; come forse abbiamo accennato nella sezione stringhe, la teoria prevede l'esistenza di 9 dimensioni spaziali ed una temporale, di cui le 6 spaziali aggiuntive sarebbero arrotolate su se stesse. Tutto ciò l'ha compiuto facendoci spesso anche battute. E' venuto naturale parlare di altro, di scuola, di stampanti 3D, di pasta esadimensionale. Solite cose. In particolare ci ha chiesto qualche chiarimento sull'alternanza scuola-lavoro, tema ancora sconosciuto in alcuni luochi dell'Italia. E noi, con il nostro spiccato senso divulgativo, abbiamo spiegato il tutto. Balbettando simultaneamente frasi sconnesse. Ma vabbé, lui ha capito dai.
Insomma ragazzi, è finita. Spiace tantissimo a noi, e siamo sicuri che dispiaccia un po' anche a voi ;)
Questa esperienza ci ha dato la possibilità di osservare, respirare e vivere fino in fondo l'ambiente universitario, dal contatto con gli studenti nella tana alle interviste dei professori. E aldilà di quello che possiamo aver appreso su tutte queste teorie, abbiamo respirato qualcosa di nuovo. Qualcosa di bello, anche.
Questa mattina abbiamo mangiato l'ultimo Bounty rimastoci nella tana, e la giornata si è conclusa com'era iniziata la prima: nuvolosa. Dopo un malinconico trancio di bicocca (recita il proverbio, "la malinconia sa di pomodoro e mozzarella") siamo andati dal professor Oleari che ha voluto farci vedere un esperimento che aveva a che fare con la luminescenza: Ci ha guidati attraverso i meandri dei corridoi fino ad arrivare in una delle uniche stanze senza finestre dell'edificio. Spente le luci si è messo ad armeggiare con una polverina bianca e una chiave inglese. Tuttora non sappiamo cosa sia successo, ma l'esperimento è fallito causa "umidità dell'aria". Sarà stata umida a causa delle nostre lacrime.
In ultimo, ci siamo recati nell'ufficio del professor Tomasiello, l'altro esperto di stringhe oltre alla Penati. Sistematici nel suo ufficio che chiamarlo minimalista è un eufemismo, ci siamo buttati in una lunghissima conversazione. Indovinate su cosa? Sulle stringhe. La conversazione è stata lunga ma molto leggera, abbiamo parlato di come questa teoria si sta sviluppando, da cosa è nata, cosa potrà succedere... L'estro di Tomasiello ci ha pervasi, dunque gli facevamo anche domande specifiche riguardo a certi argomenti, e finivamo spesso per divagare. Ma è riuscito a farci comprendere con maggiore chiarezza il concetto delle "dimensioni arrotolate"; come forse abbiamo accennato nella sezione stringhe, la teoria prevede l'esistenza di 9 dimensioni spaziali ed una temporale, di cui le 6 spaziali aggiuntive sarebbero arrotolate su se stesse. Tutto ciò l'ha compiuto facendoci spesso anche battute. E' venuto naturale parlare di altro, di scuola, di stampanti 3D, di pasta esadimensionale. Solite cose. In particolare ci ha chiesto qualche chiarimento sull'alternanza scuola-lavoro, tema ancora sconosciuto in alcuni luochi dell'Italia. E noi, con il nostro spiccato senso divulgativo, abbiamo spiegato il tutto. Balbettando simultaneamente frasi sconnesse. Ma vabbé, lui ha capito dai.
Insomma ragazzi, è finita. Spiace tantissimo a noi, e siamo sicuri che dispiaccia un po' anche a voi ;)
Questa esperienza ci ha dato la possibilità di osservare, respirare e vivere fino in fondo l'ambiente universitario, dal contatto con gli studenti nella tana alle interviste dei professori. E aldilà di quello che possiamo aver appreso su tutte queste teorie, abbiamo respirato qualcosa di nuovo. Qualcosa di bello, anche.