Tutti i "quanti" voglion fare il jazz
Giornata particolarmente sorprendente: si prospettava una giornata di relax, e invece, dopo un'incontro ispiratore con il nostro tutornonchémentore, ci siamo ritrovati pieni di possibilità. Alla fine abbiamo fatto una pseudo-intervista al professor Pepe e abbiamo osservato la simulazione dell'equazione di Schrodinger con il professor Oleari.
Scriviamo pseudo-intervista perché è stata molto più una chiacchierata quella avuta con lui, che si è sviluppata dalla teoria di campo, alla potenza dei calcolatori, al vantaggio delle esperienze all'estero. Insomma, è stata una chiacchierata molto piacevole, senza contare la grande disponibilità che ci ha subito mostrato il professore. Dovete sapere che abbiamo scritto alla sua mail per errore, stavamo cercando Oleari per sapere quando andare da lui per la simulazione. Pepe però ci ha subito risposto, affermando di non aver pronta questa simulazione (ovviamente), ma che avremmo comunque potuto fare un'intervista. Così abbiamo colto l'occasione al volo, e appunto è stato qualcosa di molto piacevole.
Per pranzo ci siamo presi il nostro consueto Trancio di Bicocca (dovete sapere che noi non seguiamo la dieta del Fisico, infatti tutti i giorni abbiamo potuto degustare nobilissimi panzerotti e tranci di pizza). Dopo un fugace rientro nella tana, Oleari in persona è venuto da noi chiedendoci se avevamo voglia di venire a vedere la simulazione di cui abbiamo parlato prima, e noi abbiamo raccolto la sua proposta briosi. Sullo schermo del suo computer abbiamo potuto osservare un arcobaleno a forma di campana appoggiato su un rettangolo rosso, e delle frecce. Inizialmente eravamo stupiti, ci sembrava di star guardando un'opera d'arte contemporanea; Oleari, voce della ragione, ci ha spiegato che l'arcobaleno era la regione di probabilità in cui si trovava l'elettrone, le frecce erano semplicemente assi cartesiani e il rettangolo era il piano.
Con questo simulatore il professore ci ha mostrato molte situazioni in cui la particella trattata in modo quantistico agiva diversamente da come prevedeva la meccanica classica. Per esempio il nostro temerario elettrone aveva l'audacia di oltrepassare barriere di potenziale...e lo faceva pure spesso!
Scriviamo pseudo-intervista perché è stata molto più una chiacchierata quella avuta con lui, che si è sviluppata dalla teoria di campo, alla potenza dei calcolatori, al vantaggio delle esperienze all'estero. Insomma, è stata una chiacchierata molto piacevole, senza contare la grande disponibilità che ci ha subito mostrato il professore. Dovete sapere che abbiamo scritto alla sua mail per errore, stavamo cercando Oleari per sapere quando andare da lui per la simulazione. Pepe però ci ha subito risposto, affermando di non aver pronta questa simulazione (ovviamente), ma che avremmo comunque potuto fare un'intervista. Così abbiamo colto l'occasione al volo, e appunto è stato qualcosa di molto piacevole.
Per pranzo ci siamo presi il nostro consueto Trancio di Bicocca (dovete sapere che noi non seguiamo la dieta del Fisico, infatti tutti i giorni abbiamo potuto degustare nobilissimi panzerotti e tranci di pizza). Dopo un fugace rientro nella tana, Oleari in persona è venuto da noi chiedendoci se avevamo voglia di venire a vedere la simulazione di cui abbiamo parlato prima, e noi abbiamo raccolto la sua proposta briosi. Sullo schermo del suo computer abbiamo potuto osservare un arcobaleno a forma di campana appoggiato su un rettangolo rosso, e delle frecce. Inizialmente eravamo stupiti, ci sembrava di star guardando un'opera d'arte contemporanea; Oleari, voce della ragione, ci ha spiegato che l'arcobaleno era la regione di probabilità in cui si trovava l'elettrone, le frecce erano semplicemente assi cartesiani e il rettangolo era il piano.
Con questo simulatore il professore ci ha mostrato molte situazioni in cui la particella trattata in modo quantistico agiva diversamente da come prevedeva la meccanica classica. Per esempio il nostro temerario elettrone aveva l'audacia di oltrepassare barriere di potenziale...e lo faceva pure spesso!