ISTRUZIONI ALL'USO!
In questa sezione del sito NON verranno spiegate nel dettaglio delle teorie, NON sono spiegazioni di fisici e non è assolutamente detto che quello che scriveremo sia corretto. Quello che inseriremo in questa sezione è sostanzialmente ciò che abbiamo potuto capire dall'approccio a queste materie, senza entrare nel dettaglio. Il punto centrale della nostra esperienza non è quello di studiare qualcosa, ma semplicemente di capire com'è l'ambiente del fisico e della fisica, ponendo alcune domande banali quanto interessanti. Ad esempio, che cosa fa di preciso un fisico? Qual'è la sua attività quotidiana? Come si va avanti nella ricerca? Perché si sceglie un particolare campo di ricerca? Come viene valutato il lavoro di un fisico?
Il Bazar Della Fisica
Vogliamo parlare qua, prima di entrare nel dettaglio delle materie, come funziona il mondo della pubblicazione scientifica.
A differenza di quanto si possa pensare, non esiste nessun tipo di associazione, ente, o dipartimento che controlli direttamente il lavoro di un fisico: teoricamente, può dire quello che vuole, che le banane volano e che il cielo è finto.
Il sistema si difende attraverso un lavoro di giudizio relativo: il lavoro di un fisico, a seconda che piaccia o meno, può essere citato in pubblicazioni più importanti, con maggiore visibilità, e quindi acquistare consensi. Più consensi si danno, più si diventa una persona di spicco nel bazar, e si darà più importanza alle sue parole.
Se vogliamo essere più corretti, non è vero che un fisico può dire quello che vuole: per mantenere il sistema pulito, anche gli articoli non pubblicati (i cosiddetti "preprint", nelle varie interviste spiegheremo meglio) hanno un minimo di controllo. I preprint, che rimangono su un archivio aperto a tutta la comunità di quel campo di ricerca, devono essere corretti logicamente e devono essere formattati secondo delle regole precise (esistono dei programmi apposta per questa formattazione). Per cui no, non possiamo scrivere che le banane volano.
La fiducia nelle parole di un fisico è importante in quei campi particolarmente teorici, come nella teoria delle stringhe, dove avere un confronto concreto con la realtà è sostanzialmente impossibile. Nella fenomenologia, che, come spiegheremo nella sezione dedicata, è fortemente legata ai fenomeni studiati dagli esperimenti (non si chiama fenomenologia per caso), questo sistema è meno forte, ma funziona ugualmente.
La Corsa Alle Pubblicazioni
Come in tutti i bazar che si rispettano anche in quello della fisica si cerca di rendere il proprio prodotto il più esposto possibile.
In questo caso non si tratta di trovare la collocazione migliore per la propria bancarella ma si cerca di dare al proprio preprint la maggiore visibilità.
Da alcuni studi è emerso come in ogni categoria i preprint più letti sono il primo e l’ultimo di quelli esposti sul sito. Di conseguenza tutti i gruppi di ricerca, consapevoli che sia estremamente difficile inviare un preprint per primi, cercano di inviarli per ultimi.
Causando, come ci ha raccontato la Penati, situazioni comiche. Una volta cercando di inviare ad arXiv un preprint per ultimi, lei ed il suo gruppo lo hanno inviato alla 21:59 scoprendo il giorno dopo che qualcuno l’aveva inviato nel minuto successivo soffiandogli l'ultimo posto.
A differenza di quanto si possa pensare, non esiste nessun tipo di associazione, ente, o dipartimento che controlli direttamente il lavoro di un fisico: teoricamente, può dire quello che vuole, che le banane volano e che il cielo è finto.
Il sistema si difende attraverso un lavoro di giudizio relativo: il lavoro di un fisico, a seconda che piaccia o meno, può essere citato in pubblicazioni più importanti, con maggiore visibilità, e quindi acquistare consensi. Più consensi si danno, più si diventa una persona di spicco nel bazar, e si darà più importanza alle sue parole.
Se vogliamo essere più corretti, non è vero che un fisico può dire quello che vuole: per mantenere il sistema pulito, anche gli articoli non pubblicati (i cosiddetti "preprint", nelle varie interviste spiegheremo meglio) hanno un minimo di controllo. I preprint, che rimangono su un archivio aperto a tutta la comunità di quel campo di ricerca, devono essere corretti logicamente e devono essere formattati secondo delle regole precise (esistono dei programmi apposta per questa formattazione). Per cui no, non possiamo scrivere che le banane volano.
La fiducia nelle parole di un fisico è importante in quei campi particolarmente teorici, come nella teoria delle stringhe, dove avere un confronto concreto con la realtà è sostanzialmente impossibile. Nella fenomenologia, che, come spiegheremo nella sezione dedicata, è fortemente legata ai fenomeni studiati dagli esperimenti (non si chiama fenomenologia per caso), questo sistema è meno forte, ma funziona ugualmente.
La Corsa Alle Pubblicazioni
Come in tutti i bazar che si rispettano anche in quello della fisica si cerca di rendere il proprio prodotto il più esposto possibile.
In questo caso non si tratta di trovare la collocazione migliore per la propria bancarella ma si cerca di dare al proprio preprint la maggiore visibilità.
Da alcuni studi è emerso come in ogni categoria i preprint più letti sono il primo e l’ultimo di quelli esposti sul sito. Di conseguenza tutti i gruppi di ricerca, consapevoli che sia estremamente difficile inviare un preprint per primi, cercano di inviarli per ultimi.
Causando, come ci ha raccontato la Penati, situazioni comiche. Una volta cercando di inviare ad arXiv un preprint per ultimi, lei ed il suo gruppo lo hanno inviato alla 21:59 scoprendo il giorno dopo che qualcuno l’aveva inviato nel minuto successivo soffiandogli l'ultimo posto.
Vita da Fenomeno(logo)
Comincio in treno, 6:30. Apro il portatile e cerco di sistemare un problema rimasto da ieri. Ha a che vedere con programmi di simulazione di eventi. Faccio progressi, e appena arrivato invio una e-mail alla nostra dottoranda e al postdoc che ci sta lavorando. Poi comincio a lavorare su di un articolo. Alle 9:30 ho appuntamento Skype con gli altri autori, che stanno al CERN. Il titolo è piuttosto accattivante: "How bright is the proton?", e l'argomento è interessante e divertente. L'articolo esordisce nientepopodimeno che con una citazione di Enrico Fermi, cosa piuttosto insolita di cui siamo fieri.
I collaboratori sono di ottimo livello, e mi ci trovo bene. Alle 9:30 ci colleghiamo via Skype. Utilizziamo uno schermo condiviso in remoto (in pratica è la finestra di un computer virtuale remoto, in cui tutti possiamo operare). Prepariamo dei grafici di confronto, li discutiamo e progrediamo nella scrittura del testo. Alle 11:30 stacchiamo.
Devo preparare una valutazione di un progetto di ricerca per la "Swisse national Science Foundation". Sostanzialmente un fisico teorico Svizzero gli ha presentato un progetto e chiede un finanziamento. La scadenza è il 26, mancano 4 giorni. Vogliono una raccomandazione. Lo faccio strascinando un poco i piedi. È un lavoro piuttosto noioso; non gli basta un punteggio, vogliono un giudizio articolato.
Prendo una piccola pausa per il pranzo, che mi porto da casa, e continuo con questo finché non arrivano Oleari e Tomas Jezo, il nostro postdoctor sloveno. Siamo in dirittura di arrivo con un articolo che va avanti dall'inizio dell'anno. Rileggiamo il tutto, e troviamo problemi in una sezione. Discutiamo il problema, cerchiamo vie d'uscita, ma ci vorrà altro lavoro. Informiamo i due collaboratori di Zurigo. Forse domani ci sentiamo su Skype. La collaborazione è un po' traballante, e si avanza a fatica. Ma dovrebbe finire presto. Arrivano le cinque e 10, devo uscire. Faccio il backup del computer, e vado a prendere il treno, 17:30. Sul treno comincio scrivendo questa paginetta, poi farò qualcos'altro sempre per l'alternanza.
I collaboratori sono di ottimo livello, e mi ci trovo bene. Alle 9:30 ci colleghiamo via Skype. Utilizziamo uno schermo condiviso in remoto (in pratica è la finestra di un computer virtuale remoto, in cui tutti possiamo operare). Prepariamo dei grafici di confronto, li discutiamo e progrediamo nella scrittura del testo. Alle 11:30 stacchiamo.
Devo preparare una valutazione di un progetto di ricerca per la "Swisse national Science Foundation". Sostanzialmente un fisico teorico Svizzero gli ha presentato un progetto e chiede un finanziamento. La scadenza è il 26, mancano 4 giorni. Vogliono una raccomandazione. Lo faccio strascinando un poco i piedi. È un lavoro piuttosto noioso; non gli basta un punteggio, vogliono un giudizio articolato.
Prendo una piccola pausa per il pranzo, che mi porto da casa, e continuo con questo finché non arrivano Oleari e Tomas Jezo, il nostro postdoctor sloveno. Siamo in dirittura di arrivo con un articolo che va avanti dall'inizio dell'anno. Rileggiamo il tutto, e troviamo problemi in una sezione. Discutiamo il problema, cerchiamo vie d'uscita, ma ci vorrà altro lavoro. Informiamo i due collaboratori di Zurigo. Forse domani ci sentiamo su Skype. La collaborazione è un po' traballante, e si avanza a fatica. Ma dovrebbe finire presto. Arrivano le cinque e 10, devo uscire. Faccio il backup del computer, e vado a prendere il treno, 17:30. Sul treno comincio scrivendo questa paginetta, poi farò qualcos'altro sempre per l'alternanza.