INTRODUZIONE
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Ciao a tutti! Noi siamo Simone, Andrea e Riccardo. Per conseguire le ore di alternanza scuola-lavoro abbiamo deciso di passare due settimane al dipartimento di fisica teorica della Bicocca. Qui si affrontano molti rami della fisica ancora in via di sviluppo, come d'altronde la scienza tutta. Sono oggetto di studio scoperte recentissime, come il rilevamento del bosone di Higgs o delle onde gravitazionali, ma anche problematiche aperte da decenni, come ad esempio la teoria delle stringhe. Per la prima volta quindi ci siamo affacciati ad argomenti che non avremmo mai avuto occasione di affrontare in una normale lezione di scuola. Nonostante la complessità degli argomenti possa sembrare un ostacolo, siamo riusciti ad approfondire le nostre conoscenze e abbiamo ricevuto parecchi stimoli.
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Anche I Fisici Sono Esseri Umani
Spesso dall'esterno si ha un’impressione sbagliata ed asettica del lavoro del fisico, ma avendo vissuto due settimane tra professori, ricercatori, dottorandi e tesisti siamo riusciti ad averne molto più veritiera su questo mondo.
Abbiamo incontrato e discusso con persone molto appassionate del loro lavoro e della fisica in generale, ma
ne abbiamo sperimentato anche gli aspetti più umani e divertenti.
Lo scoraggiamento provocato dall'impossibilità di leggere articoli di altri campi di ricerca (questioni di tempo ovviamente). Abbiamo scoperto come anche i fisici fanno in alcuni casi fatica a leggere e capire articoli su argomenti di cui non si occupano.
La disponibilità, dimostrata con chiarimenti e spiegazioni da parte del nostro tutornonchementore Paolo Nason.
La passione della prof Penati per le stringhe e la fiducia nella sua eleganza matematica.
L’esaltazione della prof Colpi per la rilevazione delle onde gravitazionali.
Il coinvolgimento del prof Destri nello spiegarci il modo di ragionare e di vedere il mondo del fisico.
La disponibilità dei tesisti che condividevano con noi la “tana”, che nonostante dovessero preparare le loro tesi ci hanno introdotto nell'affascinante mondo della fisica.
Abbiamo avuto modo di conoscere la “corsa alla pubblicazioni”, i bisticci tra i sostenitori delle varie teorie,
la grande quantità di impegni che la ricerca e l’insegnamento impongono.
Abbiamo imparato che si può rimanere arenati per giorni su un calcolo e poi scoprire che la via era molto
più breve di quella seguita, e che la maggior parte dei propri appunti sono da buttare.
Abbiamo visto scrivanie piene di libri giganteschi, fogli con calcoli a noi incomprensibili ma anche disegni
dei propri figli.
Insomma, abbiamo potuto constatare come il lavoro del fisico sia un lavoro complesso e difficile,
ma al tempo stesso veramente stimolante ed affascinante.
Abbiamo incontrato e discusso con persone molto appassionate del loro lavoro e della fisica in generale, ma
ne abbiamo sperimentato anche gli aspetti più umani e divertenti.
Lo scoraggiamento provocato dall'impossibilità di leggere articoli di altri campi di ricerca (questioni di tempo ovviamente). Abbiamo scoperto come anche i fisici fanno in alcuni casi fatica a leggere e capire articoli su argomenti di cui non si occupano.
La disponibilità, dimostrata con chiarimenti e spiegazioni da parte del nostro tutornonchementore Paolo Nason.
La passione della prof Penati per le stringhe e la fiducia nella sua eleganza matematica.
L’esaltazione della prof Colpi per la rilevazione delle onde gravitazionali.
Il coinvolgimento del prof Destri nello spiegarci il modo di ragionare e di vedere il mondo del fisico.
La disponibilità dei tesisti che condividevano con noi la “tana”, che nonostante dovessero preparare le loro tesi ci hanno introdotto nell'affascinante mondo della fisica.
Abbiamo avuto modo di conoscere la “corsa alla pubblicazioni”, i bisticci tra i sostenitori delle varie teorie,
la grande quantità di impegni che la ricerca e l’insegnamento impongono.
Abbiamo imparato che si può rimanere arenati per giorni su un calcolo e poi scoprire che la via era molto
più breve di quella seguita, e che la maggior parte dei propri appunti sono da buttare.
Abbiamo visto scrivanie piene di libri giganteschi, fogli con calcoli a noi incomprensibili ma anche disegni
dei propri figli.
Insomma, abbiamo potuto constatare come il lavoro del fisico sia un lavoro complesso e difficile,
ma al tempo stesso veramente stimolante ed affascinante.