Allacciati Le Stringhe! pt.2
Stamattina abbiamo concluso il lavoro sull'orbita dei pianeti, inserendo il grafico nel PDF, e ci siamo preparati psicologicamente all'intervista con la professoressa Penati. Per la prima volta da quando siamo qui abbiamo fatto un'intervista completa a qualcuno che non sia Nason, per cui un po' di strizza c'era.
L'impressione generale era quella di affrontare un'intervista abbastanza fredda, breve, concisa. Naturalmente ci sbagliavamo: l'intervista è durata più o meno tre ore, e abbiamo davvero parlato di tantissimi argomenti. Cosa che ci ha colpiti molto è stata l'entusiasmo dimostrato dalla Penati nello spiegare il suo campo di ricerca: la teoria delle stringhe è per lei qualcosa di molto importante e stimolante. Infatti, quando le abbiamo chiesto un'introduzione alla sua materia, ci ha parlato per un'ora abbondante di come si è arrivati alla teoria delle stringhe e a quante domande potrebbe rispondere. Inoltre ha risposto in modo più che esaustivo a tutte le nostre domande, aprendo anche discorsi molto interessanti. Un esempio è stato la chiacchierata riguardo alla scarsa presenza di donne nel suo ambito, oppure anche la speculazione sulla divulgazione scientifica; l'ambito scientifico, specialmente quando si è più piccoli, è tipicamente considerato terra di maschi, anche se non per una ragione particolare. dunque le cariche alte sono solitamente occupate da uomini. ci siamo un po'interrogati riguardo a questo problema e alle cause che ne stanno alla radice. Spesso l'incentivo allo studio della matematica o della fisica è dato, anche inconsciamente, maggiormente ai maschi, e visto che nel panorama della fisica le figure prominenti sono sempre stati uomini (vedi Galileo, Newton, Einstein, Fermi etc.), si è arrivati allo sviluppo di un "unconscious bias". Un unconscious bias è una specie di predisposizione negativa ma inconscia; in questo caso si parla di unconscious bias verso le ragazze, ovvero che le donne non vengono considerate. Quando c'è da premiare un' eccellenza, inconsciamente la mente corre prima a un uomo che a una donna. al momento in Italia nell'ambito della fisica abbiamo 0 professoresse ordinarie, e 0 dirigenti di ricerca donna. Lasciamo a voi i vostri pensieri.
In ogni caso, non possiamo non condividere con voi il nostro stupore dopo questa intervista: la fisica non è un mondo per quattrocchi freddi e timidi, ma è un mondo di passione, di curiosità, di domande profonde a cui si cerca risposta, ogni giorno. Per cui niente, tutto molto bello.
L'impressione generale era quella di affrontare un'intervista abbastanza fredda, breve, concisa. Naturalmente ci sbagliavamo: l'intervista è durata più o meno tre ore, e abbiamo davvero parlato di tantissimi argomenti. Cosa che ci ha colpiti molto è stata l'entusiasmo dimostrato dalla Penati nello spiegare il suo campo di ricerca: la teoria delle stringhe è per lei qualcosa di molto importante e stimolante. Infatti, quando le abbiamo chiesto un'introduzione alla sua materia, ci ha parlato per un'ora abbondante di come si è arrivati alla teoria delle stringhe e a quante domande potrebbe rispondere. Inoltre ha risposto in modo più che esaustivo a tutte le nostre domande, aprendo anche discorsi molto interessanti. Un esempio è stato la chiacchierata riguardo alla scarsa presenza di donne nel suo ambito, oppure anche la speculazione sulla divulgazione scientifica; l'ambito scientifico, specialmente quando si è più piccoli, è tipicamente considerato terra di maschi, anche se non per una ragione particolare. dunque le cariche alte sono solitamente occupate da uomini. ci siamo un po'interrogati riguardo a questo problema e alle cause che ne stanno alla radice. Spesso l'incentivo allo studio della matematica o della fisica è dato, anche inconsciamente, maggiormente ai maschi, e visto che nel panorama della fisica le figure prominenti sono sempre stati uomini (vedi Galileo, Newton, Einstein, Fermi etc.), si è arrivati allo sviluppo di un "unconscious bias". Un unconscious bias è una specie di predisposizione negativa ma inconscia; in questo caso si parla di unconscious bias verso le ragazze, ovvero che le donne non vengono considerate. Quando c'è da premiare un' eccellenza, inconsciamente la mente corre prima a un uomo che a una donna. al momento in Italia nell'ambito della fisica abbiamo 0 professoresse ordinarie, e 0 dirigenti di ricerca donna. Lasciamo a voi i vostri pensieri.
In ogni caso, non possiamo non condividere con voi il nostro stupore dopo questa intervista: la fisica non è un mondo per quattrocchi freddi e timidi, ma è un mondo di passione, di curiosità, di domande profonde a cui si cerca risposta, ogni giorno. Per cui niente, tutto molto bello.